Edifici di culto e religioni, l'Istituto Sangalli di Firenze ‘disegna' l'Italia del futuro

Appuntamento lunedì 16 ottobre in Palazzo Medici Riccardi. Alle 17 tavola rotonda conclusiva

Nel nostro Paese il diritto fondamentale alla libertà di culto, connessa all’esercizio della libertà religiosa, rischia, troppo spesso, di essere sottoposto all’arbitrato di un referendum; in Italia, ogni adeguamento dell’assetto giuridico, ispirato al riconoscimento pieno della libertà religiosa e di culto, continua ad essere regolato dal sistema delle Intese, dal quale, però, alcune religioni rimangono tuttora escluse, prima fra tutte quella islamica.
Sarà uno dei temi centrali della giornata di studi organizzata dall’Istituto Sangalli di Firenze, lunedì 16 ottobre, in Palazzo Medici Riccardi (Sala Pistelli). Appuntamento dalle 9.30 alle 19. L’evento dal titolo ‘Edifici di culto e religioni in Italia. Storia, diritto, architettura, società’ ha il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Firenze e della Città metropolitana. Sarà presente anche la vicesindaca Cristina Giachi.
Per affrontare la questione da differenti ambiti disciplinari si incontreranno costituzionalisti, storici e sociologi delle religioni, storici dell’architettura e architetti, che illustreranno percorsi, iniziative e pratiche per la realizzazione di sinagoghe, chiese cristiane e moschee dall’Unità ad oggi. Quali i dibattiti nell’Italia post-unitaria per la costruzione delle sinagoghe, a partire da quella di Firenze, inaugurata nel 1882, per arrivare al Tempio Maggiore di Roma nel 1904? Quali le soluzioni per i templi valdesi, a partire da quello di Torre Pellice, inaugurato quando ancora esisteva il Regno di Sardegna, nel 1852? E per le chiese ortodosse? Quella greca, quella russa, quella rumena? Fino ad arrivare ai dibattiti, e alle polemiche, molto più recenti, sulla costruzione delle moschee.
L’Istituto Sangalli auspica si torni a parlare di luoghi di culto e ‘vecchie’ e ‘nuove’ religioni oggi in Italia in modo pacato e costruttivo, teso a consolidare gli spazi, ‘mentali’ e ‘urbani’, della convivenza civile tra i fedeli delle differenti confessioni religiose. Dopo il successo della giornata organizzata lo scorso maggio dal titolo “L'Italia delle religioni. Numeri e personalità tra pluralismo confessionale e libertà religiosa”, ecco una nuova tappa di un percorso che l’Istituto intende proseguire anche in futuro, con nuove iniziative. Al centro del dibattito, un vademecum per la costruzione dei luoghi di culto in Italia: ad esempio, per le moschee, la ‘frontiera’ più ‘calda’, la richiesta è quella della ‘trasparenza’ sui fondi utilizzati per la loro realizzazione, l’importanza di tenere i sermoni del venerdì in italiano, la formazione e il riconoscimento degli imam nel loro fondamentale ruolo di mediatori tra la comunità islamica e la società italiana. In estrema sintesi, il vademecum è il quadro che da inizio 2017 il Ministero dell'Interno persegue con il Patto sottoscritto con le principali associazioni islamiche, a cui hanno lavorato due membri del comitato scientifico del nostro Istituto, Massimo Campanini e Paolo Naso.
La giornata si concluderà con una tavola rotonda alla quale parteciperanno autorità religiose e illustri studiosi, per tentare di ‘disegnare’ l’Italia dell’oggi e del futuro. Al dibattito, che inizia alle 17, prenderanno parte, tra gli altri, Izzeddin Elzir, imam di Firenze e Presidente UCOII, e mons. Timothy Verdon, Direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. (fn)