Ex Teatro comunale, Grassi, Verdi e Trombi: "Dopo l'ennesima indagine su Dagostino e Niccolai, la Cassa Depositi e Prestiti rescinda il preliminare di vendita con la Nikila"

"Firenze sperimenti un progetto innovativo per la riqualificazione della zona"

"Pochi giorni fa si erano lamentati per i danni causati dalle indagini a loro carico e oggi invece, da quanto appreso dalla stampa, sono stati colpiti da un decreto di sequestro preventivo di beni immobili: gli ex soci di Renzi senior Dagostino e Niccolai sono stati accusati in concorso di appropriazione indebita aggravata e autoriciclaggio. Dopo le notizie di oggi e l'ennesima indagine su Dagostino e Niccolai, la Cassa Depositi e Prestiti rescinda il preliminare di vendita con la società Nikila per l'immobile dell'ex Teatro comunale di Corso Italia a Firenze". Lo dichiarano Tommaso Grassi, Capogruppo di Firenze riparte a sinistra insieme alla Consigliera Donella Verdi e al Consigliere Giacomo Trombi.

"Una vendita a Cassa Depositi e Prestiti da parte del Comune che aveva riscosso molte critiche politiche e da parte della cittadinanza e ancora più sospetti erano stati sollevati quando a firmare il preliminare e ad avviare un recupero per alloggi di lusso era stata una società legata al padre dell'ex premier e sindaco Renzi: oggi potremmo mettere una pietra sopra al passato e aprire una nuova fase. Nessuno mette in dubbio che trasferito il Teatro del Maggio nella nuova sede, è necessario riqualificare la zona perché l'immobile dove aveva sede l'ex comunale risulta degradato e abbandonato: Firenze sperimenti, attraverso la collaborazione del Comune con la Cassa Depositi e Prestiti, un progetto innovativo per la sua riqualificazione che sappia attirare a livello internazionale le migliori proposte e i partner privati per realizzare una trasformazione che non sia solo case di lusso nel centro di Firenze ma che possa restituire alla città una parte di quel luogo magico e da cui è passato un pezzo di storia di Firenze e del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino" aggiungo i consiglieri di opposizione. (fdr)